Gita Mte. Generoso

Ormai da diversi anni la salita al Monte Generoso, causa scoscendimenti ed instabilità statica della stazione d'arrivo, era resa impossibile. Non appena conclusi i lavori con l'apertura del "fiore di pietra" dell'architetto conterraneo Mario Botta, si è presentata l'occasione per assecondare la curiosità sull'opera e la vista dai 1704 metri di quota.
Alla giornata d'inaugurazone con invitati ufficiali e sponsor abbiamo preferito organizzare un ritrovo più personale con la libertà di scoprire gli interni dell'edificio e l'ambiente circostante con più calma.
Infatti la partenza il 7 maggio ha visto la partecipazione di 53 persone sul classico treno a cremagliera in vista della vetta dopo 9 chilometri di percorso in un clima primaverile al piano, comunque temperato in altitudine con l'arrivo del sole.
A far da contrasto agli elementi esterni in pietra e cemento armato, gli interni con tonalità calde in legno su tutti i piani della struttura d'accoglienza, con ristorante a sala aperta.
Il gruppo conviviale dei commensali composto da pensionati, familiari, membri attivi da naturalmente diverse imprese, ha colto il momento per rivedere o conoscere nuovi colleghi. All'aperitivo al piano inferiore è seguito il pranzo con l'impressionante vista su una cornice subalpina con le cime ancora innevate.
Conversando si capisce che pur producendo per imprese di trasporto diverse (Cargo, Viaggiatori, Regionale, in Ticino, Svizzera interna o Italia), gli argomenti di insoddisfazione o incomprensione sono i medesimi cui l'associazione dei macchinisti si confronta da anni.
Il VSLF con un comitato centrale ridotto, che argomenta con tutte le maggiori imprese ferroviarie a scartameno normale, ha sicuramente una visione d'assieme del contributo del personale operativo allo sviluppo del sistema. La dirigenza delle imprese di trasporto si diletta a promuovere progetti e visioni che lasciano il partner sociale allibito, il quale cerca nel contempo di dimostrare la fattibilità o apporta correttivi a direttive già emanate. Un po' secondo il motto : "se più si è, qualcosa di più importante salterà fuori".
Ritornando in vetta a questo ambiente alpino tra una metropoli (Milano) e la regione transfrontaliera a cavallo di laghi e massicci, con un flusso di traffico continuo Nord-Sud e di periferia urbana, si ha una visione d'assieme che non ha ostacoli e mostra in maniera evidente dove è necessario evolvere per rispondere alle esigenze naturali.
Quando invece si fissa lo sguardo dalla scrivania del posto di lavoro, si vede solo quello interessa fino al primo limite, studio di lavoro, portato avanti finché dura e da informazioni andate a pescare occasionalmente.
In montagna è pure vivibile sulla propria pelle il cambiamento dettato dalle condizioni naturali che condizionano una reazione sempre pensando alle conseguenze.
Come i macchinisti riescono a portare avanti il proprio servizio con clienti, legislazione di nazionalità, condizioni contrattuali, lingua, provenienza e struttura diversa, si pretende che la dirigenza sia competente per sviluppare il sistema in modo sostenibile. Pertanto consideriamo un'opera come il cantiere aperto e portato a termine in cima al Monte Generoso come una sfida riuscita e di progresso esemplare, che ha dato continuità a 150 anni di ferrovia dove il valore non è "traslocare" la persona 1400 metri più in alto.
La vista d'assieme, l'ambiente dalle soglie del lago fino a quello alpino, l'interconnessione fisica con il territorio e la libertà di pensiero accentuata magari dai contrasti, sono la partenza per tutto ciò che può essere entusiasmante tecnicamente e di sfida dell'opera umana.
La vetta di arrivo non è l'obiettivo, ma la condizione di costruzione del sistema per venire raggiunta. A livello di dirigenza dei trasporti ferroviario per il Ticino siamo ancora in balìa di uno smartphone senza campo. Va' bene per le foto d'inaugurazione pagata dai contribuenti.

Roberto Kraschitz
Vorstand VSLF Ticino