Misure di risparmio inaccettabili sulle spalle dei/delle dipendenti FFS

SEV / VSLF / transfair / KVöV

Comunicato stampa del 29 aprile 2022

Venerdì 29 aprile, le FFS hanno presentato ai partner sociali le loro intenzioni. L'azienda vuole ridurre il potere d'acquisto di tutto il personale e indebolire lo statuto degli over 50. L'azienda sta quindi facendo pesare sulle spalle dei/delle dipendenti le conseguenze della crisi sanitaria, mentre proprio in quel frangente il personale è stato permanentemente al fronte.

Per la comunità di trattativa che rappresenta il personale delle FFS - composta dal Sindacato del personale dei trasporti (SEV), VSLF, transfair e ACTP, quanto annunciato dalle FFS è inaccettabile: Responsabile della comunità di trattativa, la vicepresidente del SEV Valérie Solano non le manda a dire: «Dopo più di due anni di pandemia, le FFS mandano un segnale particolarmente sbagliato ai/alle loro dipendenti, che hanno lavorato instancabilmente durante la crisi sanitaria per garantire la qualità e il buon funzionamento del servizio pubblico.

Le misure presentate sono inaccettabili, soprattutto per gli over 50. Attualmente, le persone di età superiore ai 50 anni con almeno 10 anni di servizio e che non possono più lavorare per motivi di salute, hanno diritto all'invalidità professionale fino al momento del pensionamento. Questa protezione è essenziale perché in un settore con professioni monopolistiche, è difficile reintegrarsi in caso di inabilità al lavoro. E ora le FFS vogliono addirittura sopprimere l’invalidità professionale. Le FFS stanno quindi mettendo i/le dipendenti più vulnerabili in una situazione precaria. Questo è tanto più grave in quanto le FFS sono attualmente considerate un'azienda modello in questo campo».

Le FFS mettono sul tappeto anche i contributi di rischio versati alla Cassa pensioni. Attualmente, l'azienda paga ¾ di questi contributi, contro ¼ per il personale. L'azienda chiede una partecipazione paritaria, che si tradurrebbe quindi in una decurtazione supplementare di circa lo 0,4% dello stipendio lordo. In questo modo le FFS vogliono aumentare la partecipazione del personale ai costi della malattia. «L'azienda considera legittimo attaccare il potere d'acquisto del proprio personale, mentre il costo della vita continua a crescere.

In un messaggio video indirizzato al personale, il CEO Vincent Ducrot parla di condizioni troppo generose. Quanto al responsabile delle Risorse umane Markus Jordi, ha detto ai partner sociali di essere cosciente che le misure di risparmio rappresentano un duro colpo al portamonete dei/delle dipendenti. Soltanto due mesi fa, in occasione della presentazione del bilancio aziendale 2021, le FFS avevano sottolineato l'importanza dei propri e delle proprie dipendenti come una risorsa inestimabile nella sua strategia 2030. Questo doppio discorso non è accettabile per i lavoratori e le lavoratrici dell'azienda» ha commentato Valérie Solano.

Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali consulteranno le rispettive istanze per determinare come rispondere a questi attacchi inaccettabili.

VSLF: Le misure di risparmio auspicate dalle FFS e presentate questa mattina ai partner sociali non sono dovute solo alla crisi legata al Covid-19 e alle sue ripercussioni economiche. Per il VSLF, infatti, sono legate anche a degli errori gestionali del passato che hanno avuto e hanno tuttora delle conseguenze finanziarie negative dirette e indirette per l'azienda. In questo contesto e alla luce di queste considerazioni, il VSLF, insieme ai suoi partner sindacali della comunità di negoziazione, definirà la giusta strategia da adottare in risposta alle richieste delle FFS.

Per maggiori informazioni:
Valérie Solano, SEV                               079 333 32 43
Marc Engelberger, VSLF                        077 406 27 67
Bruno Zeller, transfair                             079 884 13 16
Heinz Inderbitzin, ACTP                         079 252 11 76

VSLF No. 716, 29 aprile 2022 ME/HG